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  • Domande & Risposte: Le Ferite delle Madri

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    Cinzia Contarini

    Mi chiedono cosa intendo con le Ferite delle Madri?
    Le risposte sono molteplici,
    oggi ne suggerisco una,
    domenica ancora un’altra.

    Le Ferite della Madri hanno sempre una componente nel presente, nella vita personale, una nel passato genealogico ed una nel futuro.
    Pertanto non possono essere ignorate.
    Sono estremamente pericolose.

    Sono in una splendida casa mediterranea ad Ibiza,
    qui mi sono resa conto quanto il mio stile di vita sia ristretto e limitato a Forlì, quanto mi sia rassegnata senza rendermene conto ad una vita fatta di obblighi e di doveri.

    Vittima anche io della negazione delle mie parti bambine e delle mie parti antiche e sagge, assai simili fra di loro, che da anni mi chiedono di vivere in modo diverso. Da anni.

    In questa negazione c’entra assai il:
    Disturbo Oppositivo-Provocatorio quando la parte vulnerabile si ritira dentro e la persona la nega, mostrando freddezza e crudeltà nei propri confronti, che la gente attorno non nota,
    e vede la persona come normale, come inserita nella società.

    Infatti secondo me questo disturbo è diffusissimo, non solo nelle persone che vengono diagnosticate tali, come per esempio i borderline, ma in tantissime umani cosiddetti normali.

    E’ diventato, o meglio è sempre stato, nell’indifferenza dei più, una situazione affettiva che imperversa normalmente nelle persone cosiddette normali, che appunto rientrano nella norma malata di questa società vampirazzata da Gruppi di Potere chiamati società e regole sociali che di sano non hanno più nulla. Situazioni personali che diventano sociali di cui Lowen, padre della bioenergetica, denuncia continuamente nei suoi libri, la gravità.

    Nel disturbo oppositivo-provocatorio le parti più neglette e sofferenti mandano il loro grido di aiuto, cercando di fare notare la bimba, il bimbo che da quando è piccola/o ha imparato a non farsi notare, a chiudersi in sé, a passare inosservato.

    In Luna Corpo Amore scrivo

    “Pioggia-Pioggia-Pioggia
    di lacrime, di muco trattenuto, di baci desiderati,
    di risate ingoiate.”

    Acque benefiche parlanti di cui non ti sei mai curata di comprendere il significato. Nutriti di tutto il passato trattenuto dentro, tanto trattenuto, che sei diventata stitica, fibromialgica, depressa, anchilosata, immunodepressa, perché piena di sostanze tossiche, invisibili agli occhi,
    ma conosciute al cuore.

    Perché le ferite fanno male e fanno arrabbiare. E con tutta questa rabbia non sai che fare, se non tirare avanti, cercando di fare il meglio che riesci.

    Respira-Ribellati-Riprenditi E così smetti con quella perenne espressione di scontento e di sufficienza. Smetti di essere impaziente, nervosa e incompresa.

    Piovono ricordi e sensazioni, tante cose
    a cui non hai mai voluto dare Attenzione,
    abituata/o a stringere
    i denti, a fare finta di niente, a ingoiare.
    Oggi accogli questa pioggia, permettile
    di smuovere la paludosa stasi delle emozioni,
    emozioni, dove sono affondate
    speranze e ribellioni.

    Annusa l’aria come farebbe la Donna Radicata e Selvatica. E accogli questa pioggia trasformativa a bocca aperta e lingua fuori.”

    Una educazione affettiva, una madre così radicata da nutrirsi e nutrire la prole con idee nuove ma di provenienza antichissima, che sono state travisate e tradotte in modi talmente errati da fare sospettare la malafede.

    Aprire occhi ed orecchie per vedere e sentire il mondo interiore e la lingua della natura, senza più perdere tempo prezioso in comportamenti stereotipati, ripetitivi, affettivamente assurdi e perniciosi, che obbligano a giudicare, a punire, a sentirsi sconnessi e soli.

    Prendetevi del tempo, ovvero prendetevi vita, e osate una ribellione verso tutti gli stereotipi inquinanti con cui fate stagnare l’esistenza vostra e delle persone che dite di amare.

    Ribellarsi al dolore come abitudine, alla povertà come mancanza di senso della vita, alla solitudine come limite ad agire.

    Cosa volete veramente?

    Nel libro Un milione di minuti questo viene illustrato ampiamente. Leggetelo.

    Copyright © 2020 Cinzia Contarini, Via Condino Tesei n. 6, 47121 Forlì - P:I:03109150403 - All Rights Reserved
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